ALESSANDRO GILIOLI | GIORNALISMO E PERIFERIE. DA DOVE RIPARTIRE
Di solito i giornalisti si accorgono delle periferie solo in due occasioni: quando votano al contrario di come dicevano i sondaggi o di come le stesse periferie votavano trent’anni fa; quando c’è qualche piccola o grande rivolta sociale (di solito contro i migranti), meglio se strumentalizzabile politicamente.
ALTRI CONTENUTI NELLA STESSA CATEGORIA
88 elementi |
Vedi tutti »
Sempre più persone, in contesti e Paesi diversi, sono vittime di sistemi e software di sorveglianza, che...
La trap, considerata la più recente evoluzione della musica rap, approda in Italia dai quartieri...
Il fieldwork è diventato uno strumento essenziale per capire molti fenomeni e soprattutto per comprendere...
Prima c’erano le città e subito dopo le periferie. Qual è il loro confine? Quella linea che cammina tra i...
Di solito i giornalisti si accorgono delle periferie solo in due occasioni: quando votano al contrario di...
Quando scriviamo in rete, ci sentiamo sempre “centro” o “periferia” di qualcosa. Se entriamo in una...
Le più attuali forme di consumo creativo degli spazi urbani si manifestano non già a cosciente discapito...
Nel 1951 il genio immaginifico di Vittorio de Sica e di Cesare Zavattini mostrarono al mondo una Milano...
Il tema proposto riguarda l’inversione dei contenuti e de valori urbani prevalsa nel Novecento, riassunta...
Il kentron fu in origine pungiglione, ma anche una puntura. Solo più tardi avrebbe indicato la punta di un...
La crisi del coronavirus ci interroga pesantemente su cosa vuol dire vivere in città. La crisi nella quale...
ntermediare significa svolgere l’azione di arbitrare processi, che collegano media, mondi, comunità,...